
Nel cuore della primavera, in questo 2025, vede la luce “Nuvole poetiche”, la prima raccolta di liriche di Rossana Cosco, poetessa e insegnante, pubblicata dalla casa editrice “Ilfilorosso”, nella collana “I Grazianei”. L’opera unisce in sé la leggerezza delle nuvole, la profondità di cieli immensi e sconfinati, la semplicità dei dettagli più umili e la grandezza della potenza poetica, che avvolge e travolge ogni cuore sensibile.
Genesi dell’opera
“Nuvole poetiche” è nata tra i banchi di scuola del liceo classico “Bernardino Telesio” di Cosenza, grazie all’attenzione e all’impegno della giovane studentessa Mariafrancesca Iaconetti, che, con cura meticolosa, ha iniziato a raccogliere le poesie della sua insegnante di lettere classiche, Rossana Cosco. Nel suo impeto giovanile ha aperto la pagina Instagram “Nuvole poetiche”, che ben presto è diventata uno scrigno prezioso in cui conservare emozioni e pensieri.
Il progetto con il tempo è andato oltre, grazie alla collaborazione di altre insegnanti: Antonella Maio, docente di storia dell’arte, che ha creato il disegno di copertina, e la sottoscritta, Antonella Covelli, che ha avuto l’onore di scrivere i commenti per una parte di poesie particolarmente significative.
Per dare un tocco artistico all’opera, sono stati inseriti in seguito i disegni dell’illustratrice Iole Savino. Completa il quadro l’intensa riflessione finale di Franco Migliaccio.
L’opera è così pervenuta nelle mani di Mariangela Chiarello, redattrice della casa editrice “Ilfilorosso”, che non ha avuto esitazioni e ha provveduto a farla pubblicare e diffonderla al mondo.
Trama di Nuvole poetiche
La raccolta “Nuvole poetiche” contiene 115 liriche brevi e rappresentano un viaggio interiore e spirituale che, attraverso l’animo dell’autrice, coinvolge emotivamente anche il lettore.
Il titolo allude ad un connubio fra cielo e terra, ad un dialogo introspettivo con l’Altro, che ritroviamo accanto a noi in forme sempre differenti.
Nei versi di Rossana ritroviamo la purezza e la bellezza di semplici oggetti quotidiani: una caramella in fondo a una borsa, la fiammella di una candela, una cesta di frutti o il bucato steso al sole.
Anche un incontro casuale può diventare poesia, ecco così apparire un gattino o una lucciola, un battito di ciglia.
“PROFUMO
Appendo al cuore
umidi sguardi
per asciugare
dolori di lana
uniti a
sorrisi di cotone.
Stendo occhi
seminati dal vento
infiorati
di nostalgia.
E ti penso.”
L’elemento spirituale ha un ruolo di primo piano. Unisce, conforta, rigenera.
Non mancano le liriche che l’autrice dedica ai suoi affetti più cari, il marito Damiano e la figlia Vesna, caratterizzati da una sublime intensità emotiva.
Recensione
E’ ancora necessaria la poesia al mondo d’oggi? Se lo chiedeva già Montale nel 1975, nel famoso discorso pronunciato in occasione della consegna del Premio Nobel per la Letteratura, se lo chiede in ogni momento il poeta, in quella solitudine che tinge di profondità il mondo esterno.
La poesia consola, la poesia salva, la poesia unisce. Si ha bisogno delle parole, come quando si cerca il conforto di una mano amica da stringere.
Tutto intorno a noi è poesia. È questo il grande messaggio che Rossana lascia a noi. Gli oggetti citati o gli animali al centro di alcune liriche diventano rappresentazione di un’emozione vissuta, interiorizzata e condivisa.
Il rapporto con l’Altro è uno dei temi più presenti nella silloge poetica. L’Altro come anima gemella, come essere affine al tuo pensiero, come potenza salvifica, come porto sicuro.
“GEMELLI
Invivibili in terra
invisibili in sogno
indivisibili altrove.”
Le liriche di Rossana prendono ispirazione dalla poesia del Novecento. Si passa così, con molta naturalezza, dalla brevitas di Ungaretti, al fanciullino di Pascoli o alla poetica degli oggetti di Montale.
Ogni verso si libera da orpelli inutili, si presenta nella sua genuinità, rivela l’essenziale, da sempre invisibile agli occhi, per farcelo riscoprire e amare, trasfigurato in forme nuove, più pure e splendenti.
Il titolo di ogni poesia non è mai casuale, né banale. Allude al suo significato più profondo, rimanda ad una dimensione intima in cui l’anima in cammino placa le sue sofferenze “in un istante sospeso che poggia sulle piccole cose di tutti i giorni “, come ricorda Franco Migliaccio.
Le parole di Rossana sprigionano luce, planano con dolcezza, come un sussurro, su anime in perenne ricerca. Proprio quelle anime che affidano alle nuvole sogni, speranze e attimi di vita vissuta.