“Tutto su di noi” – Romana Petri


Voto: 4 stelle / 5

“Tutto su di noi” è il nuovo romanzo di Romana Petri, pubblicato da Mondadori a marzo 2024. Ringraziamo la casa editrice per la copia cartacea ricevuta in omaggio.

Di Romana Petri abbiamo recensito anche “Rubare la notte”, entrato nella cinquina finalista del Premio Strega 2023.

Cos’è Tutto su di noi

In “Tutto su di noi” la protagonista Marzia Marziale, giovane lottatrice professionista (in nomen omen), analizza il modo in cui il suo carattere – e soprattutto i suoi limiti – sono stati forgiati dai comportamenti dei suoi genitori.

Nella sua famiglia sono state abbassate tutte le barriere e lei è stata messa a parte di alcune vicende degli adulti nonostante fosse ancora una bambina.

È un comportamento, quello del genitore-migliore amico, che non è raro da trovare nella vita comune e che qui osserviamo sotto la lente di ingrandimento. Lo guardiamo così da vicino da trovarlo, inevitabilmente, rivoltante.

Recensione

Romana Petri non delude. Nel suo stile, nella sua potenza, nella sua coerenza. Non teme di scavare nel torbido, non usa buonismo. Disegna una figura paterna orrida, perversa, sbagliata, e una figura materna dai tratti volutamente marcati, come di rossetto sbavato. C’è da sentirsi sollevati, se da questi due genitori esce fuori una combattente e non una ragazza senza speranza. Anche se è una combattente che non sa amare e che non sa mirare alla perfezione.

In questo quadro affascina il personaggio del fratello “in cuffia”, specchio dei nuovi adolescenti, che trovano nell’isolamento l’unica reazione possibile alle brutture degli adulti. Per lui un destino felice forse c’è, ma è silenzioso, in sincrono.

“Mi ripetevo che al passato bisognava sopravvivere, ma che senza futuro era impossibile”

“Tutto su di noi” è un romanzo che scava. Rimesta nel brutto, nelle relazioni tossiche, ci chiede di guardare. I due genitori sono figure estreme, forse caricaturali, ma nessuno di noi può sentirsi salvo.

Eppure, nonostante tutte queste premesse, chi arriva alla fine (e ci si arriva in fretta, inghiottiti da un vortice di storture incredibili) scopre che questo non è un libro negativo, anzi è un libro che guarisce. Ma prima bisogna accettare di sentirsi incidere lungo le cicatrici.

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