“La mossa del matto” – Alessandro Barbaglia


Voto: 5 stelle / 5

“La mossa del matto. L’iliade di Bobby Fischer” è un libro di Alessandro Barbaglia del 2022 che ho ascoltato su Storytel nell’ottima lettura di Umberto Terruso. A marzo di quest’anno è stato ripubblicato da Mondadori nella collana Oscar Bestseller Open. Appena uscito ne abbiamo parlato qui.

Trama de La mossa del matto

In quel lontano 1972 gli occhi di tutto il mondo erano incollati sulla partita di scacchi che l’americano Bobby Fischer e il russo Boris Spassky stavano giocando in Islanda. Non era solo una partita a scacchi: era uno scontro fra titani, in piena guerra fredda.

I protagonisti di questo incontro epico, che durò due mesi e ventuno partite, erano però scacchisti e non politici.

Alessandro Barbaglia punta il riflettore sulle loro identità, le loro motivazioni, le loro storie. Prevalentemente, l’attenzione è per Bobby Fischer, che nella prima parte della sua vita ha conosciuto solo scacchi e latte artificiale, e nella seconda abbandonerà i primi e sconterà l’ossessione per il secondo.

Recensione

“La mossa del matto” è stato per me un libro strepitoso. In genere non mi fa impazzire il trend comune della recente editoria, secondo cui gli autori affiancano qualcosa di personale all’argomento che stanno trattando. In questo caso, però, la vita di Alessandro Barbaglia e il tema del libro si intersecano così profondamente che questa scelta si rivela necessaria e vincente, anzi commuove e coinvolge.

Mi sono entusiasmata al parallelismo costante fra i due scacchisti e due eroi mitologici. È un paragone che secondo me non fa mai una grinza: sorprende e proietta una semplice partita di scacchi verso l’infinito, la rende epica. Non entro nei particolari perché mi è piaciuto anche come l’autore accompagna il lettore a scoprire questo collegamento, quindi non voglio anticiparlo.

“Nessuno si mette alla scacchiera se non ha paura. Ci si siede lì per quello, per paura”

Lo stile è ironico e onesto, coinvolgente e leggero. Si tratta di quella leggerezza con cui un bambino si sorprende davanti alla realtà e con il suo stupore contagia l’adulto. Per questo, “La mossa del matto” è una lettura assolutamente piacevole, quasi incantata, avvicinabile anche da chi non conosce niente di scacchi, perché non è un manuale, ma quasi un profilo psicologico di una persona allo stesso tempo fragile e onnipotente.

Attraverso “La mossa del matto” si innesca una conversazione virtuosa con l’autore, tanto che viene voglia di continuarla, acquistando altri suoi libri (fatto), scaricandone alcuni su Storytel (fatto) e seguendo lui sui social (fatto).

Commenti